Dossier

 

L’utilizzo dei Biosolids in agricoltura è una pratica consolidata a livello internazionale che si è avviata intorno agli anni Novanta. Per questo, oggi disponiamo di una letteratura scientifica cospicua che ha analizzato nel tempo l’impatto di questa attività sul suolo, così come sulla salute umana e sulla qualità delle coltivazioni.

Da questi test, risulta chiaramente che allo stato attuale non è mai stato rilevato alcun pericolo né per l’uomo né per l’ambiente.

Riteniamo utile mettere a disposizione di tutti i risultati di queste ricerche, condotte in maniera indipendente da laboratori e centri di ricerca prestigiosi.
Nel Dossier che è possibile scaricare integralmente, sono a disposizione i seguenti studi:

  • INERIS (Ente Pubblico Francese)
    Studio della durata di 70 anni
    Il livello globale di rischio calcolato è compatibile con le norme sanitarie
    Il contributo di rischio dovuto a tensioattivi e ftalati è da considerarsi non significativo
    Ineris – risk assessment
  • Imperial College di Londra (EWA Workshop)
    Valutazione dell’impatto microbiologico: la contrazione di malattie a seguito di consumo di raccolti cresciuti in terreni trattati con fanghi risulta estremamente improbabile
  • Provincia di Pavia: Studio sulla concentrazione di metalli
    Studio della durata di 15 anni
    Il differente uso di concimi fa ritenere che non ci sia una influenza diretta sulla concentrazione dei metalli pesanti nei suoli
    Il contenuto di diossine nei terreni risulta 10-20 volte inferiore ai limiti tabellari del D.M. 471 del 1999
  • Provincia di Pavia: Progetto Mappatura
    Modello dinamico che consente un monitoraggio costante e puntuale del territorio
    Fornisce una banca dati di elevato valore scientifico ed amministrativo
    I controlli dei terreni sono risultati sempre conformi alle norme
  • ERSAF (Quaderni della ricerca n.61, 02/07, cap. 4°)
    Non sono state trovate differenze tra il terreno trattato con fanghi e gli altri profili relativamente all’accumulo di metalli pesanti nel terreno.
  • C.R.P.A. di Reggio Emilia
    Studio della durata di 18 anni
    L’utilizzo agronomico, anche prolungato, dei fanghi di depurazione non comporta alcun accumulo di contaminati organici di sintesi né di metalli pesanti nocivi
    L’utilizzo agronomico di fanghi di depurazione accresce la dotazione di sostanza organica (+ 13%), di azoto totale (+15%) e di fosforo (+83%) del suolo stesso
    informatore agrario 2008
  • ENTE NAZIONALE RISI: Effetto concimante dei fanghi di depurazione in risaia
    Studio ancora in corso iniziato 7 anni fa
    Elevato effetto concimante dei fanghi di depurazione (aumento della fertilità biologica) e aumento della disponibilità di azoto
    Nessun incremento di microinquinanti nel suolo o nella granella
    Ente Risi
    Ente Risi_2
  • Università dell’Arizona: Pericoli per la diffusione di aerosol in fase di distribuzione di fanghi
    Il rischio microbiologico dall’inalazione di aerosol per i lavoratori che distribuiscono i fanghi appare inferiore rispetto a coloro che lavorano presso gli impianti di depurazione
  • Università di Torino in collaborazione con AGRINNOVA: Valutazione delle potenzialità fertilizzanti nonché di eventuali effetti collaterali indotti dall’impiego dei fanghi Allevi in pioppeti per la produzione di biomasse
    Studio del prof. Gian Pietro Cellerino
    È stata dimostrata l’innocuità dell’utilizzo dei fanghi su colture arboree destinate alla produzione di energia
    Sono stati evidenziati benefici apportati sia alla fertilità dei terreni trattati sia l’aumento ponderale del materiale prodotto
  • Università degli Studi di Milano, Facoltà di agraria: Confronto fra fango di depurazione, liquame e concime minerale
    Studio realizzato dal professor Marco Acutis
    Le percolazioni di nitrati da fanghi biologici sono inferiori o al massimo simili a quelle dei liquami
    Le percolazioni di nitrati da fanghi biologici sono inferiori a quelle dei concimi minerali
    La limitazione temporale invernale all’uso dei fanghi non ha ragioni di protezione ambientale rispetto alla lisciviazione azotata in quanto vi è una sostanziale equivalenza nelle percolazioni con distribuzioni avvenute in date diverse.
    ACUTIS NITRATI E FANGHI DI DEPURAZIONE